Analisi piante a Parma: dal 2011 i tuoi professionisti di fiducia

L'esperienza di Mauro Carboni e della sua équipe per la sicurezza dei tuoi alberi e di chi vi sta intorno

L'analisi di stabilità è una certificazione fondamentale per sincerarsi dello stato di salute e del potenziale pericolo delle proprie piante. La perizia che emettiamo può considerarsi alla stregua di una assicurazione sulla pianta, poiché ci assumiamo la responsabilità su persone o cose in caso di caduta dell'albero o di parti di esso.

Delle 4.930 piante analizzate finora in provincia di Parma ne sono risultate:

(dati aggiornati a febbraio 2021)

Sono dati che devono far riflettere: mantenere i nostri alberi in salute è fondamentale per i benefici che apportano e per la nostra sicurezza.

Anamnesi La storia dello sviluppo e degli interventi sull'albero.

Un primo sguardo nello spazio e nel tempo

Conoscere i dettagli di come è nato, in che modo si è sviluppato, che interventi ha subito l'albero oggetto di indagine è spesso la chiave per diagnosticare patologie che vengono da lontano.

Scollettamento Ispezione del "colletto" (zona di passaggio tra fusto e radice)

Una zona sensibile e spesso non rispettata

Esaminare il colletto è utile per scoprire marciumi causati da diverse specie di funghi, oltre a verificare che lo stesso non sia stato artificialmente troppo interrato.

Battitura Una delle procedure fondamentali nell'analisi di stabilità.

L'udito è importante quanto la vista

Percuotendo, tramite l'udito si possono percepire differenze nella composizione del tronco; inoltre si verificano cavità e marciumi superficiali.

Analisi stabilità delle piante: come e perché.

Analisi stabilità delle piante: come e perché. Intervista all'agronomo Mauro Carboni. Estratto da Linea Verde del 25 novembre 2017.

Dendrodensimetro Strumento di precisione che sonda la tenacità del legno.

Uno sguardo monodimensionale all'interno del tronco

Penetra nel tronco fino a 40 cm di profondità. In output viene prodotto un grafico che mostra l'andamento della consistenza dall'esterno verso l'interno (clicca qui per l'approfondimento).

Tomografo a impulsi sonici Permette di eseguire una tomografia sul piano orizzontale del tronco.

Monitoriamo il fusto in 2D

Una serie di sensori viene disposta attorno al fusto e viene misurato il propagarsi delle onde sonore (clicca qui per l'approfondimento).

Etichetta immarcescibile Un contrassegno duraturo per identificare la pianta.

Un nuovo standard

Per individuare gli esemplari sul campo abbiamo scelto il sistema Arbotag®: le placchette personalizzate mostrano il codice pianta e l'azienda che l'ha esaminata.

NO alle capitozzature!

Buona parte dei danni che riscontriamo sugli alberi sono dovuti a potature sconsiderate: guardate il video e capirete come certe pratiche siano da BANDIRE. Mutilare le piante significa esporle a gravi malattie e renderle pericolose nel lungo periodo.

Tomografia multipiano Scansione eseguita su tre piani orizzontali.

Tre layer formano una proiezione 3D

L'analisi multiplanare ci è stata utile per verificare la reale estensione del marciume all'interno di questo annoso ippocastano.

Prova di trazione Preparativi per il test a Felino (PR)

Il test più accurato

Tramite sollecitazioni meccaniche indotte artificialmente in campo simuliamo la risposta della pianta a forti venti o eventi improvvisi: è la metodologia che determina la probabilità di cedimento con la migliore approssimazione possibile (clicca qui per l'approfondimento).

Prova in quota Verifica codominanza (doppia punta) su abete bianco.

Ispezioniamo l'albero a varie altezze

Tramite cestello (come in foto) o con l'aiuto dei tree climber, le prove in quota ci permettono di fare verifiche approfondite sul castello * e sulle branche principali.
* Castello: parte superiore del fusto, quando da essa si dipartono le ramificazioni

L'analisi delle piante all'Orto Botanico di Parma

All'Orto Botanico di Parma sono presenti diverse piante di pregio, di grandi dimensioni e secolari. Con sollievo abbiamo verificato che il meraviglioso Gingko, orgoglio del giardino (nonché simbolo di Equa) ha risposto bene alle prove strumentali! Come si studia un albero monumentale per misurarne la stabilità? Ce lo spiega Daniele Pecollo, nostro collaboratore di lunga data, tra i massimi esperti in Italia, nonché membro del direttivo della SIA - Società Italiana di Arboricoltura.

Prova di trazione Platano monumentale a Garda (VR).

Il patriarca avrà lunga vita

Lungo le sponde del Lago di Garda abbiamo avuto l'onore (e l'onere!) di analizzare un antico e maestoso platano. Grazie all'attenzione dimostrata dal Comune di Garda sono state eseguite tutte le prove strumentali necessarie (compresa la prova di trazione che si vede in foto).

Parco strumenti I nostri strumenti di precisione per l'analisi degli alberi.

Gioielli da custodire con cura

I dispositivi seguono un rigorosissimo iter di manutenzione, taratura e revisione, per garantire ogni volta misure precise e attendibili.

Prova in quota Il climber, su nostre indicazioni, monitora l'azione erosiva del fungo sul tronco.

Attenzione a quelle "mensole"

I funghi che vediamo sugli alberi sono corpi fruttiferi di un organismo che di fatto si nutre del legno della pianta, degradandolo a vari livelli secondo la specie.

Il bagolaro da salvare

La complicata messa in sicurezza di un monumento vivente. Un bagolaro (Celtis australis) che improvvisamente si frattura a seguito di un temporale e gli sforzi fatti per garantirne la sopravvivenza (clicca qui per l'approfondimento).

La "Classe di Propensione al Cedimento"

L'esito finale della perizia è l'attribuzione della propensione al cedimento, un valore che va da A a D che indica quanto la pianta sia pericolosa.
Attenzione a non confondere pericolo con rischio. Di seguito la distinzione ufficiale della Società Italiana di Arboricoltura:

Il pericolo corrisponde alla propensione al cedimento dell'albero o di sue parti e questo è ciò che valutiamo con l'analisi visuale o strumentale della stabilità.
Il rischio, invece, è formato dal prodotto tra la pericolosità insita nella pianta e la vulnerabilità del luogo di potenziale caduta.


Per semplificare, l'albero può essere più o meno pericoloso mentre l'uomo (o i suoi beni) sono i soggetti a rischio in quanto, al realizzarsi del pericolo, possono subire dei danni.  Con un albero pericoloso isolato in piena campagna rischiamo meno che con lo stesso posizionato nel cortile di un asilo.

Per informazioni sulla gestione dei vostri alberi scriveteci: sapremo consigliarvi l'iter migliore, più rapido ed economico per affrontare ogni problema.