L'esperienza di Mauro Carboni e della sua équipe per la sicurezza dei tuoi alberi e di chi vi sta intorno
(dati aggiornati a febbraio 2021)
Conoscere i dettagli di come è nato, in che modo si è sviluppato, che interventi ha subito l'albero oggetto di indagine è spesso la chiave per diagnosticare patologie che vengono da lontano.
Esaminare il colletto è utile per scoprire marciumi causati da diverse specie di funghi, oltre a verificare che lo stesso non sia stato artificialmente troppo interrato.
Percuotendo, tramite l'udito si possono percepire differenze nella composizione del tronco; inoltre si verificano cavità e marciumi superficiali.
Analisi stabilità delle piante: come e perché. Intervista all'agronomo Mauro Carboni. Estratto da Linea Verde del 25 novembre 2017.
Penetra nel tronco fino a 40 cm di profondità. In output viene prodotto un grafico che mostra l'andamento della consistenza dall'esterno verso l'interno (clicca qui per l'approfondimento).
Una serie di sensori viene disposta attorno al fusto e viene misurato il propagarsi delle onde sonore (clicca qui per l'approfondimento).
Per individuare gli esemplari sul campo abbiamo scelto il sistema Arbotag®: le placchette personalizzate mostrano il codice pianta e l'azienda che l'ha esaminata.
Buona parte dei danni che riscontriamo sugli alberi sono dovuti a potature sconsiderate: guardate il video e capirete come certe pratiche siano da BANDIRE. Mutilare le piante significa esporle a gravi malattie e renderle pericolose nel lungo periodo.
L'analisi multiplanare ci è stata utile per verificare la reale estensione del marciume all'interno di questo annoso ippocastano.
Tramite sollecitazioni meccaniche indotte artificialmente in campo simuliamo la risposta della pianta a forti venti o eventi improvvisi: è la metodologia che determina la probabilità di cedimento con la migliore approssimazione possibile (clicca qui per l'approfondimento).
Tramite cestello (come in foto) o con l'aiuto dei tree climber, le prove in quota ci permettono di fare verifiche approfondite sul castello * e sulle branche principali.
* Castello: parte superiore del fusto, quando da essa si dipartono le ramificazioni
All'Orto Botanico di Parma sono presenti diverse piante di pregio, di grandi dimensioni e secolari. Con sollievo abbiamo verificato che il meraviglioso Gingko, orgoglio del giardino (nonché simbolo di Equa) ha risposto bene alle prove strumentali! Come si studia un albero monumentale per misurarne la stabilità? Ce lo spiega Daniele Pecollo, nostro collaboratore di lunga data, tra i massimi esperti in Italia, nonché membro del direttivo della SIA - Società Italiana di Arboricoltura.
Lungo le sponde del Lago di Garda abbiamo avuto l'onore (e l'onere!) di analizzare un antico e maestoso platano. Grazie all'attenzione dimostrata dal Comune di Garda sono state eseguite tutte le prove strumentali necessarie (compresa la prova di trazione che si vede in foto).
I dispositivi seguono un rigorosissimo iter di manutenzione, taratura e revisione, per garantire ogni volta misure precise e attendibili.
I funghi che vediamo sugli alberi sono corpi fruttiferi di un organismo che di fatto si nutre del legno della pianta, degradandolo a vari livelli secondo la specie.
La complicata messa in sicurezza di un monumento vivente. Un bagolaro (Celtis australis) che improvvisamente si frattura a seguito di un temporale e gli sforzi fatti per garantirne la sopravvivenza (clicca qui per l'approfondimento).
Per semplificare, l'albero può essere più o meno pericoloso mentre l'uomo (o i suoi beni) sono i soggetti a rischio in quanto, al realizzarsi del pericolo, possono subire dei danni. Con un albero pericoloso isolato in piena campagna rischiamo meno che con lo stesso posizionato nel cortile di un asilo.
Equa srl
Strada Borghetto 93, Parma
43122
Italia